Oggi vorrei parlare di rete, dove con “rete” intendo internet e il mondo virtuale, ma anche i collegamenti fra le persone; queste due cose sono sempre più spesso collegate.
Chi mi conosce sa che, oltre a questa pagina professionale e il relativo spazio Blog, ho una modesta pagina Facebook, piccola ma che in realtà mi dà molte soddisfazioni segrete, ad esempio il fatto di essere seguita più da persone “esterne” che non da amici e conoscenti. Sulla suddetta pagina posto i miei articoli ed eventi, curiosità e vignette più leggere trovate, appunto, in rete, e condivido eventi di interesse psicologico promossi da colleghi che rispetto e stimo, come professionisti quanto sul lato umano. Questo è un altro tipo di rete, chiamato “fare rete”.

Significa permettere, a chi dovesse passare dalla mia pagina, di trovare contenuti ed occasioni di qualità, quando io ad esempio non me ne occupo personalmente, oppure non me ne occupo in quel momento. Un esempio sono le serate aperte di psicodramma, occasioni gratuite, nate nelle piazze con Moreno stesso (ideatore dello psicodramma), che continuano ancora oggi; un modo semplice di prendersi cura della comunità e di far conoscere questo modello. Io mi occupo di psicodramma, ma non ho spesso occasione di condurre degli incontri aperti, per cui con molto piacere condivido gli incontri dei miei maestri e dei miei colleghi, quando ne ho notizia.
Questo lungo esempio serve a chiarire un concetto non intuitivo, ovvero che io non ho accordi con nessuno per condividere contenuti a vicenda. E’ una scelta personale, che dipende dalla mia etica.
L’etica per me è un valore fondamentale, nella vita quotidiana quanto in ambito professionale, poichè lavorando come psicologa ho una professione regolamentata da un codice deontologico, inoltre, come si può facilmente immaginare, lavoro con la sofferenza e la fragilità delle persone. Questo è un grande onore per me, ma anche una grossa responsabilità.
Per questi e altri motivi, sulla rete mi troverete solo a “fare rete”, quella buona, pensata per far conoscere occasioni che possono essere utili all’utenza, e per far girare i nomi dei colleghi e degli altri professionisti che conosco che secondo me fanno, semplicemente, un buon lavoro.

Se per altri tipi di professioni si usa un certo tipo di marketing, fatto a volte di convenienza, a volte di tipo aggressivo, ebbene, io questo non lo ritengo adatto a me e alla mia professione. Continuerò a crescere poco alla volta, ma sicura di trasmettere di me stessa un’immagine in cui mi possa riconoscere, e contenuti di cui non mi debba pentire in futuro.
Per cui, potete smettere di chiedermelo. Continuerò a condividere ciò che desidero, e non metterò in pratica strategie che a mio parere sono simili allo spam. E dal momento che spesso provenite da studi di marketing ed economia, permettetemi un consiglio in un linguaggio che possiate comprendere: scegliete meglio il vostro target di riferimento.
Puntare al “buon cuore” degli psicologi non funziona, poichè non siamo Santi. Allettarci con false promesse non funziona, perchè ne sentiamo tante e ne vediamo tante nella vita, che sappiamo riconoscerle. Le frasi tipo “ma che psicologa sei, per dirci di no”, non funzionano, perchè noi stessi spesso ci sottoponiamo a percorsi di analisi personale e di supervisione, per cui la nostra autostima difficilmente uscirà scalfitta dal commento stizzito di uno sconosciuto.
Saper dire di no, anche con convinzione o con assertività, è importante nella vita reale quanto nella vita virtuale. Circondarsi, in entrambi i mondi, di persone di qualità, permette di creare una buona rete, che possa essere un sostegno e una via per raggiungere i nostri obiettivi, non una trappola che lega, limita e condiziona.