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Fiabe che uniscono

Qualche sera fa mi è successo un fatto curioso. Ero intenta a leggere un libro di fiabe persiane e non sapevo che nello stesso momento mio marito stesse spulciando le fiabe di Andersen. Ad un certo punto, letta una storia interessante, decido di raccontargliela: si tratta di “Il furbo Kachal e le pecore marine”. Mio marito mi ascolta e, sorpreso, esclama di aver appena letto una fiaba del tutto analoga di Andersen, “Il piccolo Claus e il grande Claus”.

Che succede? Che ci fanno fiabe uguali in culture diverse? Ci sono fiabe che uniscono i bambini danesi e quelli persiani, ma loro lo sanno? E perchè accade?

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FIABE E MITI NEL MONDO

E’ abbastanza risaputo che miti e fiabe, ovvero storie profondamente radicate nella cultura di un popolo, abbiano elementi che si ripetono in diverse parti del mondo. L’esempio più noto è quello del Diluvio universale, ripreso in più versioni in Europa, Medio-Oriente, Asia, Oceania e America.

Ma esistono anche diverse Cenerentola, dove la scarpetta di cristallo viene sostituita dal sandalo d’oro in Cina e dallo zoccolo d’oro in Arabia; e, come ho potuto recentemente scoprire, greggi di pecore o vacche marine scorazzano nei mari del nord Europa come in Persia.

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Questo accade da molto tempo prima che vi fossero internet e la globalizzazione. Che le fiabe e altre storie abbiano viaggiato nel mondo, esattamente come le merci? Può darsi, ma alla base c’è di più.

LE FIABE E LA PSICHE

A me piace pensare, in modo un pò illuministico, che gli uomini siano tutti uguali. Paese che vai, cambiano certamente gli stili di vita, usi e costumi, ma le storie, miti e fiabe, pressochè rimangono le stesse. Perchè la psiche e il suo funzionamento non cambiano.

Come già scrivevo in precedenza, ci sono Storie che curano: i miti e le fiabe. Cosa cura una fiaba? Il processo di crescita della psiche, chiamato anche individuazione: si tratta del fatto di crescere, realizzarsi, fare proprie alcune caratteristiche dell’adultità e scoprire il proprio posto nel mondo. Infatti in ogni fiaba troviamo un protagonista che parte svantaggiato (umili origini, orfano, ecc) e che attraverso mille avventure cambia profondamente e raggiunge molti traguardi: non è più ingenuo, non è più povero, sposa una principessa. E vissero tutti felici e contenti.

Se, citando Marie-Louise von Franz, autrice de Le storie che curano, tutte le fiabe mirano a descrivere un solo evento psichico, sempre  identico“, ovvero il processo di individuazione, ancora ci sorprende che ci siano elementi comuni all’interno delle fiabe in luoghi e culture anche molto distanti fra loro?

Ci sono fiabe che uniscono… le esperienze della psiche. Non siamo soli, dal polo nord al polo sud ogni essere umano deve affrontare i propri draghi per diventare adulto e realizzarsi.

L’INCONSCIO COLLETTIVO

Tutto questo è reso possibile dal fatto che i simboli dei miti e delle fiabe fanno parte dell’inconscio collettivo. Mi spiego meglio: non esiste solo un inconscio personale, quello che ormai tutti conoscono e sono in grado di accettare.

Carl Gustav Jung, coetaneo e collega del più famoso Freud, ha ipotizzato l’esistenza di un inconscio collettivo, ovvero un inconscio comune a tutta l’umanità. Le informazioni di questo inconscio si presentano come immagini, chiamate anche immagini archetipiche. E queste immagini indovinate un pò dove si trovano? Nelle fiabe e nel mito, per esempio.

L’inconscio collettivo è caratterizzato proprio dal fatto di essere comune in tutti gli esseri umani, li unisce. Per questo troviamo delle immagini e dei processi che si ripetono: il grande diluvio, la matrigna, il mago saggio, l’eroe, la scarpa, i draghi… Sono immagini che veicolano significati comuni.

FIABE PER GRANDI E PICCINI

Sotto gli elementi superficiali, la pelle, le usanze, le distanze, siamo tutti semplicemente umani, che cercano di svolgere al meglio i propri compiti per diventare adulti maturi, consapevoli e realizzati. Quando siamo bambini, le fiabe ci raccontano, in modo simbolico e diretto, come si fa. Non hanno bisogno di spigazioni per fare il loro dovere, sono immagini che il nostro inconscio collettivo già conosce (e ri-conosce).

E quando si cresce? E’ ancora lecito leggere le fiabe? E’ utile? Assolutamente SI. Un libro intenso (che decisamente non è per bambini) in cui sono presenti molte fiabe è il famoso Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes. Consiglio sempre la lettura di questo libro, a uomini e donne indistintamente, anche se poi a leggerlo sono più le donne. Qui vengono approfonditi i simboli dell’inconscio collettivo e vengono narrate molte storie provenienti da molte culture diverse, che uniscono i processi psichici principalmente della vita adulta delle donne.

Per saperne di più: ad Halloween ho ripreso una delle fiabe racconte sul libro Donne che corrono coi lupi, La donna scheletro.

 

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